Dei delitti e delle pene
Incipit del Libro Tercio "De Maleficii" Immaginiamo di avere una macchina del tempo e di intraprendere un viaggio nella S.Agata Ferrarese : se un nostro contemporaneo decidesse di "infiltrarsi" tra i suoi concittadini di cinquecento anni fa, che trattamento riceverebbe nel caso si trovasse coinvolto in un delitto? A parità di crimine commesso, la pena che gli verrebbe inflitta, sarebbe maggiore o minore di quella che subirebbe oggi? Il terzo libro degli Statuti, infatti, si occupa di determinare le pene di natura sia economica che corporale per i reati commessi contro le persone e le proprietà. Nel corso del post, dunque, esamineremo l'iter burocratico al quale erano sottoposti i criminali - dall'accusa formale alla pena - così come era stato definito nella legislazione estense. Per accusare una persona di maleficio - termine che indicava genericamente un crimine - era necessario rivolgersi a Misser